Inaugurazione della Mostra

03 Ott Inaugurazione della Mostra

Grande partecipazione all’inaugurazione della mostra Radici e percorsi su Matera e dintorni

Dopo un interessante incontro tra Gianni Berengo Gardin e i fotografi che hanno partecipato alla mostra alle 18.30, e la presentazione ufficiale di fronte a tantissima gente accorsa numerosa alle 19.30, è stata ufficialmente inaugurata la mostra Radici e percorsi su Matera e dintorni

Gianni Berengo Gardin ha gentilmente accettato di incontrare verso le 18.30 gli entusiasti fotoamatori e fotografi professionisti di Matera e di tutta Italia, che hanno avuto il privilegio di esporre assieme a lui in questa mostra. Fotografo di vecchio stampo, legatissimo alla fotografia analogica e alla sua fedele Leica, ha spiegato come approcciarsi alla fotografia, da lui considerata documento e non arte, e ha espresso profondo apprezzamento per i fotoamatori che hanno ancora lo sguardo innocente. L’importante e  “non uscire senza avere un progetto fotografico da sviluppare”. Berengo si è dimostrato emozionato e felicissimo di aver potuto rivedere, in questi giorni di allestimento, tutti i posti che aveva fotografato tanti anni fa. La Matera che fa vedere nelle sue foto è la stessa di adesso.

Gianni Berengo Gardin, ha messo a disposizione, per Radici e Percorsi su Matera e dintorni, 23 scatti, alcuni mai esposti, dal suo Archivio. Le foto risalgono agli anni ’58, ’66 e ’80 del secolo scorso e proiettano i visitatori nell’atmosfera dei Sassi di quegli anni. La prima volta Berengo giunge a Matera, come tanti altri fotografi, da fotomatore, attratto dalla terra descritta nel romanzo di Carlo Levi “Cristo si e fermato a Eboli”. Una terra cui gli abitanti non appartengono ai comuni canoni di civiltà, ma sono inseriti in una Storia diversa, che ha un sapore magico e pagano, “una storia nella quale Cristo sembra non essere mai arrivato”. Nel ’66 ci ritorna come fotografo del Touring Club. Nell’80 fa di nuovo tappa, un’ultima volta, nella città dei Sassi, per una serie di fotografie d’architettura, incaricato dal’Arch. Renzo Piano, chiamato per un progetto di riqualificazione dell’area della città antica, poi mai portato a termine.

 

 

 

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