Ex Ospedale San Rocco

22 Set Ex Ospedale San Rocco

Scopriamo le origini della sede espositiva di Radici e percorsi su Matera e dintorni

AGLI ALBORI
Le vicende storiche dell’ex Ospedale di S. Rocco sono strettamente connesse con quelle della attigua chiesa di S. Giovanni Battista.
Nel 1348, a seguito di una pestilenza che affligge la città, l’Universitas di Matera, sul limitare della conca del Sasso Barisano, erige l’Ospedale di S. Rocco per accogliere i pellegrini e gli infermi indigenti, di fronte la chiesa di S. Maria le Nova (attuale S. Giovanni Battista), edificata dalle Monache di Accon nel 1236, su una preesistente cappella esistente nel 1204 e appartenuta ai Benedettini sino al 1212.

FINE DEL XVI SEC
La struttura, alla fine del XVI secolo, versa in cattive condizioni e nel 1604 è ceduta alla comunità francescana dei Riformati i quali provvedono a costruire un nuovo convento.

La cittadinanza, privata della struttura assistenziale, decide, agli inizi del XVII secolo, di costruire un nuovo edificio scegliendo come sito l’area adiacente la chiesa di S. Maria la Nova, abbandonata dalle monache nel 1480: il 4 marzo 1610 il Vicario Capitolare De Blasiis pone la prima pietra per la nuova costruzione che si sviluppa di fronte alla facciata principale della chiesa di S. Maria la Nova.
Nel 1615, all’interno della struttura ospedaliera, si edifica la chiesa di Cristo Flagellato, affidata alle cure della Congregazione degli Artisti, riedificata nel 1708 e affrescata a spese di vari committenti.

Successivamente l’edificio religioso è ampliato con l’apertura di un nuovo ingresso a cura dei Padri Ospedalieri di S. Giovanni di Dio a cui, nel 1726, la struttura sanitaria è affidata. Tale ampliamento rientra in un programma di ristrutturazione dell’intero complesso che vede la ridefinizione dell’ingresso con un portale più decoroso sul quale si appone lo stemma dell’Ordine religioso raffigurante un melograno sormontato da una croce.

LA TRASFORMAZIONE IN CARCERE
La presenza dei padri Ospedalieri è di breve durata: nella seconda metà del ‘700 abbandonano improvvisamente la città non potendo accettare che la Regia Udienza trasferisca nell’Ospedale un gran numero di detenuti.
Da questo momento la struttura subirà grosse trasformazioni e nel 1825 avviene il trasferimento ufficiale dei detenuti.
Negli ultimi decenni dell’800 l’ex struttura ospedaliera è completamente manomessa con la ridefinizione degli spazi originari in celle, e la costruzione di una nuova ala a ridosso della facciata principale della chiesa di S. Maria la Nova che nel frattempo è stata riaperta al culto accogliendo la parrocchia di S. Giovanni Battista. Nel cortile è costruita una cappella semicircolare e si conclude volumetricamente il primo piano le cui stanze sono disimpegnate da una lunga balconata.

L’epilogo delle trasformazioni avviene negli anni ‘30-’40 del secolo scorso con la ricostruzione, nel 1937, della facciata che comporta la definitiva chiusura dell’accesso esterno della chiesa di Cristo Flagellato, la trasformazione, nel 1942, della stessa chiesa in rifugio antiaereo e, qualche anno dopo, la realizzazione nel cortile di un nuovo volume a ridosso dell’ingresso.

Biagio Lafratta

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